Luoghi incontaminati, paesaggi isolati, rare specie vegetali e animali, vicende storiche sui generis, l’isola nell’estrema punta a nord-ovest della Sardegna, spartiacque fra mare aperto e golfo omonimo, è un mondo a se stante, da scoprire.
Colline arrotondate e ricoperte di verde mediterraneo, fauna caratteristica come l’asinello bianco, mille tonalità del mare e fondali ricchi di vita. Le ricchezze naturalistiche dell’Asinara, disseminate su 50 chilometri quadrati rientranti nel territorio di Porto Torres, sono parco nazionale (1997) e area marina protetta (2002). Prima della loro istituzione l’isola, separata dalla terraferma da isola Piana e passaggio di Fornelli, ha vissuto una storia singolare, che l’ha conservata integra.
Le prime tracce umane sono le domus de Janas di Campu Perdu. L’area divenne nel XX secolo una delle diramazioni penali del carcere, in particolare vi sorsero le stalle dove lavoravano i carcerati. Non mancano anche testimonianze medievali: i ruderi del monastero camaldolese di sant’Andrea e il Castellaccio, su un colle raggiungibile da un sentiero.
A partire dal 1600 sull’isola si insediò una comunità di pastori e pescatori. Istituiti colonia agricola e lazzaretto nel 1885, i residenti furono allontanati: 45 famiglie fondarono Stintino, oggi rinomata località turistica, da cui la potrai raggiungere con escursioni organizzate. Da non perdere è l’Ossario del 1936, contenente le ossa di settemila austroungarici deportati durante la Grande guerra. Per oltre un secolo l’Asinara è stata in isolamento, ancor più con l’istituzione del carcere di massima sicurezza (1975), dove finirono brigatisti, sequestratori e boss della malavita come Raffaele Cutolo e Totò Riina.
Ammirerai una terra incontaminata, da percorrere in bici, a cavallo, a bordo di fuoristrada oppure col trenino verde. Le coste misurano 110 chilometri: il versante occidentale sprofonda con ripide scogliere, quello orientale è sabbioso con scogli emergenti: qui sarai abbagliato da sabbia soffice e acque cristalline: cale sotto massima tutela, come sant’Andrea e d’Arena e, prima di Punta Scorno, la famosa Cala dei Ponzesi a Punta Sabina. Le acque attorno sono habitat di mammiferi marini e paradiso da esplorare: canaloni e spaccature custodiscono relitti, uno di fronte al molo di Cala Reale. Nell’insenatura c’è un paesino di fine XIX secolo, dove sorgevano lazzaretto e residenza dei reali di Savoia, oggi è sede di ministero dell’Ambiente e servizi turistici. Delle vicende storiche è testimone anche il borgo di case basse e bianche di Cala d’Oliva, dove risiedevano comandante delle diramazioni della colonia penale e famiglie delle guardie. Qui soggiornarono i magistrati dell’Antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Fonte: SardegnaTurismo – Sito ufficiale del turismo della Regione Sardegna